I PROMESSI SPOSI
I bravi e i cattivi

testo di Mirko Di Martino
uno spettacolo a cura di Teatro dell’Osso Scuola

Durata : 60′
Destinatari: alunni dei Licei daI 1° al 5º anno
più approfondimento al termine

Un’opera monumentale della letteratura italiana, un romanzo in 38 capitoli, 250.000 parole, decine e decine di personaggi, di luoghi, di storie: come fare a raccontare “I Promessi Sposi” a teatro? A modo nostro, ovviamente: con quel giusto mix di divertimento e didattica, di ironia e serietà. Non c’è dubbio che “I Promessi Sposi” debbano innanzitutto essere letti: nulla potrà sostituire la bellezza e la profondità delle parole di Manzoni. Ma, con il nostro spettacolo, proveremo a dare ai giovani spettatori qualche spunto in più. Non sarà difficile: “I Promessi Sposi”, infatti, sono una miniera di personaggi vivaci, di episodi sorprendenti, di dialoghi gustosi. E poi c’è tanta ironia, ci sono tante battute che non ti aspetti, tante trame diverse e avvincenti, proprio come in alcune delle migliori serie TV di oggi. Il nostro racconto partirà dall’inizio e arriverà alla fine in sessanta minuti: un percorso veloce ma accurato nella grande narrazione di Manzoni senza mai perdere di vista il contesto storico, i temi morali e spirituali, lo stile letterario. Porteremo in scena i famosi personaggi del romanzo: tremeremo all’incontro di Don Abbondio con i Bravi, sussulteremo nella Notte degli Imbrogli, prenderemo le parti di Fra Cristoforo, ci indigneremo per Don Rodrigo, ascolteremo la Monaca di Monza, resteremo svegli accanto all’Innominato, ci immergeremo nella rivolta dei forni e ci terremo alla larga dalla peste. E alla fine, ovviamente, andremo al matrimonio di Renzo e Lucia. “I Promessi Sposi” prenderanno vita sotto gli occhi degli studenti attraverso una versione attualissima, con un linguaggio immediato e ironico, ricco di colori, musiche, giochi di parole. Alessandro Manzoni non è uno scrittore noioso, ma un genio pop della narrativa universale. Il nostro compito è facile: dobbiamo solo raccontarlo a tutti.

MASTER IN CLASS

in collaborazione con il

Il progetto Master in Class prende forma nel 2009 partendo dal concetto Thinking out the box, da noi rielaborato in Thinking out the book.

Nasce dall’idea del direttore artistico del Teatro dell’Osso, Mirko Di Martino, regista ed ex docente di italiano e storia, di proporre delle lezioni-spettacolo per avvicinare i ragazzi agli scrittori e ai testi che si studiano a scuola. I nostri spettacoli rompono gli schemi e si rivolgono direttamente ai ragazzi utilizzando un linguaggio accattivante e interattivo. Pensando, appunto, fuori dal libro, gli alunni sono resi protagonisti “inconsapevoli” della pièce a cui assistono.

Il primo spettacolo che abbiamo realizzato è stato Plautobus, una lezione spettacolo in italiano e latino su Plauto e sul teatro in epoca romana. La proposta è stata subito accolta con grande entusia­smo dai docenti e dagli allievi che da allora, era il 2010, hanno continuato ad accogliere calorosamen­te ogni rappresentazione. I successivi spettacoli sono nati ascoltando le tante proposte di alunni e docenti, con i quali lavoriamo sempre a stretto a stretto contatto: Dante, Shakespeare, Pirandello, Goldoni, I Promessi Sposi. Col passare del tempo abbiamo consolidato il nostro rapporto con le scuole di tutta Italia, con molte delle quali rinnoviamo ogni anno il nostro incontro.

Nel corso di questi 12 anni ci siamo resti conto della doppia funzione delle nostre lezioni, che non solo avvicinavano i ragazzi alla letteratura e alle tematiche didattiche, ma li avvicinano anche al teatro, apparentemente così distante dalle loro forme di comunicazione. Il nostro intento non è quello di sostituirci al lavoro del docente, ma affiancarlo attraverso metodologie alternative: thinking out of the box.

Siamo sempre più convinti che non sono i gesti eclatanti a cambiare il mondo, ma i piccoli gesti quotidiani. E la scuola è proprio il terreno più fertile dove provare a seminare qualcosa di buono. Per questo noi continueremo a fare la nostra parte, dalla Vostra parte: quella dei docenti e degli alunni, il presente e il futuro della nostra società.

E’ POSSIBILE REALIZZARE LO SPETTACOLO ALL’INTERNO DELL’ISTITUTO SCOLASTICO

Un'opera monumentale della letteratura italiana, un romanzo in 38 capitoli, 250.000 parole, decine e decine di personaggi, di luoghi, di storie: come fare a raccontare “I Promessi Sposi” a teatro? A modo nostro, ovviamente: con quel giusto mix di divertimento e didattica, di ironia e serietà. Non c'è dubbio che “I Promessi Sposi” debbano innanzitutto essere letti: nulla potrà sostituire la bellezza e la profondità delle parole di Manzoni. Ma, con il nostro spettacolo, proveremo a dare ai giovani spettatori qualche spunto in più. Non sarà difficile: “I Promessi Sposi”, infatti, sono una miniera di personaggi vivaci, di episodi sor- prendenti, di dialoghi gustosi. E poi c'è tanta ironia, ci sono tante battute che non ti aspetti, tante trarne diverse e avvincenti, proprio come in alcune delle migliori serie TV di oggi. Il nostro racconto partirà dall'inizio e arriverà alla fine in sessan- ta minuti: un percorso veloce ma accurato nella grande narra- zione di Manzoni senza mai perdere di vista il contesto storico, i temi morali e spirituali, Io stile letterario. Porteremo in scena i famosi personaggi del romanzo: tremeremo all'incontro di Don Abbondio con i Bravi, sussulteremo nella Notte degli Imbrogli, prenderemo le parti di Fra Cristoforo, ci indigneremo per Don Rodrigo, ascolteremo la Monaca di Monza, resteremo svegli accanto aII'Innominato, ci immergeremo nella rivolta dei forni e ci terremo alla larga dalla peste. E alla fine,ovviamente, andre- mo al matrimonio di Renzo e Lucia. “I Promessi Sposi” prende- ranno vita sotto gli occhi degli studenti attraverso una versione attualissima, con un linguaggio immediato e ironico, ricco di colori, musiche, giochi di parole. Alessandro Manzoni non è uno scrittore noioso, ma un genio pop della narrativa universale. Il nostro compito è facile: dobbiamo solo raccontarlo
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